Di Daniela Todoverto
Sono più di una ventina le atlete iscritte al Giro delle Mura che ogni giorno si allenano nel Feltrino. Se ti capita di percorrere via Valentine, di certo, ti imbatti in un gruppetto di donne che si allena, “ciacola”, sta in mezzo alla strada, magari anche in pieno sole di luglio, perché la corsa è diventata una necessità, direi, un “bisogno”. “Perché corri, così tanto?” spesso ti chiedono. Ciascuno di noi ha mille motivi diversi per correre.
Chi lo fa per sfogare qualche tensione, chi per spirito competitivo, la maggior parte delle donne nella speranza di perdere qualche chilo di troppo, sempre pensando alla prova costume di ogni anno. Di certo praticando un’attività sportiva in modo continuativo si aumenta il metabolismo basale e il tono muscolare, a distanza di poche settimane di attività, diventa migliore, aumentando la resistenza e la flessibilità. La corsa è inoltre uno sport economico, con l’investimento iniziale più oneroso di un paio di scarpe, e in più si può correre in qualsiasi posto e in qualsiasi momento: non c’è orario di apertura e chiusura e per le donne che hanno famiglia e figli costituisce un grande vantaggio. E la fatica degli allenamenti, dell’organizzare la giornata inserendo l’ora e mezza di corsa nel piano giornaliero di lavoro e di famiglia? La fatica si supera con l’aiuto dell’amica o delle compagne di corsa, conversando, sostenendosi a vicenda, perché la corsa è anche un modo per stare insieme, per coltivare un’amicizia, per aggiornarsi su ciò che accade a chi ti sta vicino, per essere partecipe ad un pezzo di vita dell’altro. Qualche volta è bello correre anche da soli per permettere ai pensieri di dipanarsi, riflettere e meditare. Spesso si sente avvicinare la meditazione alla corsa, un rapporto molto interessante che andrebbe approfondito. Non c’è istante della nostra vita in cui la nostra mente sia ferma. Se stiamo mangiando, cucinando, guardando qualcosa, poco importa: parliamo o pensiamo, ma siamo sempre “dentro” i pensieri, soprattutto le donne che devono fare e pensare più cose nello stesso momento. Tutto ciò ci porta altrove rispetto a dove veramente siamo. Anche quando corriamo pensiamo a cosa dobbiamo fare dopo magari per cena, polenta e schiz, oppure delle crépe al formaggio, che tanto ci piacciono, alle parole che ci hanno infastidito, agli impegni del giorno seguente; ma dopo un po’, quaranta minuti di corsa circa, la mente si distende e lascia spazio alle sensazioni del corpo e il paesaggio che ti sta intorno prende finalmente vita, e noi ci sentiamo parte di un tutto. Ecco il benessere! Un senso di libertà, di star bene che nessuno ci può togliere: “una stanza tutta per sé”! Forse questo ricercano veramente le donne che corrono, per le quali la corsa diventa uno stile di vita, un tempo da dedicare al proprio corpo, alle riflessioni, allo stare insieme. Ritrovare quindi il senso più puro della corsa: la gioia di sentire le gambe che girano facili, l’emozione di un ritmo sostenuto che non avevamo mai tenuto prima, la bellezza di un paesaggio visto con occhi diversi, il cogliere l’altezza del nostro pensiero più puro che va da solo. Che bellezza!!! Eccole quindi le donne: Maria, Laura, Viviana, Paola, Michela, Camilla, Nadia, Maria Vittoria, Paola, Emanuela, Elena, Fausta, Mara, Magali e Fernanda, donna straordinaria, che ha corso ben 52 maratone, e tante altre donne che corrono con passione, con grinta…
E allora mille ripetute, corsa al campo, salite sul viale alberato di Cart, risate, cene, mezzo fondo per le atlete che in questi giorni si stanno allenando per il grande evento del Giro delle Mura, il percorso cittadino tanto atteso che ogni anno vede impegnati i molti atleti e le tante donne che corrono “con il cuore nelle scarpe”.